Feltri lo ha scritto (il Giornale del 16/11/2010):
l'obiettivo vero della manovra di Fini non è Berlusconi. E' Bossi.
(Questa è in realtà la conclusione dell'articolo di VF)
Ciò conferma quanto da me sostenuto in data 10 Novembre: il fascismo - così come pure il comunismo - è centralista. Non può quindi accettare il federalismo.
L'erede di Almirante, tale Gianfranco Fini, ha studiato e sofferto, ha complottato e organizzato, per infine sferrare il colpo che, almeno nelle sue intenzioni, dovrebbe sbatter fuori la Lega e affossare il federalismo.
Sinceramente, spero che il colpo non riesca.
Il federalismo infatti, ha il pregio di mettere il pepe al sederino di quei burocrati da strapazzo, in maggioranza originari del sud, che, per tradizione, aspirano al "posto" piuttosto che ad una vera attività produttiva.
L'UDC, che da sola non convincerebbe nessuno (tranne forse qualche componente della CEI) si aggrega alla cordata anti-Lega, cordata che non ha come scopo l'abbattimento del berlusconismo, come opportunamente strombazzato per dare una copertura all'operazione, bensì il sabotaggio dell'operazione federalismo.
Anche guardando a sinistra, vedo le stesse intenzioni dettate dal centralismo di tradizione comunista. Tutti apprezzano l'operato di Gianfranco. I Sinistrorsi sono comunque meno diplomatici, più fegatosi, e qualche errore in più lo commettono. Così l'attacco sferrato da Saviano alla Lega è stato probabilmente un passo falso commesso dal fronte antifederalista comunista.
Vedremo gli sviluppi.
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