L'Italia è composta da 20 regioni. Di queste 20 regioni le seguenti sono, per una ragione o per l'altra, a Statuto Speciale: Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Val d'Aosta, Sardegna, Sicilia.
Forse ne ho dimenticata qualcuna? Non so. Rappresentano comunque un buon quarto delle regioni italiane.
Ma vediamo cosa significa "Statuto Speciale" e perché è stato creato.
Prima di tutto troviamo che non esiste uno "statuto speciale" bensì cinque diversi "statuti speciali"!
E' facile capire con che scopo sono stati creati e applicati. Molto più difficile è capire perché ancora siano in vigore.
- Trentino-Alto Adige
Si capisce perché molti comuni veneti al confine con il Trentino-Alto Adige chiedono di cambiare regione!
Perché statuto speciale? Beh! La risposta è anche troppo ovvia, dato che il confine da quelle parti era stato modificato solo nel 1918.
- Sicilia - Ultima revisione nel 2001
Già però nell'edizione del 1946 si sorvolava sui contributi statali alla regione. Ora, nell'articolo 35 si fa riferimento all'adeguamento delle somme che il governo italiano già versava secondo gli accordi pre-esistenti.
Statuto speciale? Perché?
Separatismo, Giuliano, mafia etc. Non bastano a spiegare?
- Friuli Venezia Giulia
Anche qui dobbiamo rifarci a ragioni storiche ancora più complesse di quelle del trentino Alto Adige. In alcune località della regione è ancora festa grande il compleanno di Francesco Giuseppe. La Slovenia confinante , ancor più quando si chiamava Yugoslavia, ci teneva a mantenere una presenza qualificata. Il soldo ha certamente aiutato.
- Val d'Aosta
Inutile chiedersi la necessità d'uno statuto speciale quando sull'altro versante della montagna c'è il francese vincitore.
- Sardegna
La Sardegna non ho capito troppo il perché. Forse lì c'era veramente bisogno, almeno nell'immediato dopoguerra. C'è stato però tutto un movimento di capitali (raffinerie, petrolchimici, Aga Kahn con Costa Smeralda, cementificazioni selvagge) che forse ha tratto più benefici di qualsiasi ex pastore o ex minatore.
Dimenticavo Campione d'Italia e Livigno. Ma questi sono casi assolutamente fuori del comprensibile e ragionevole. Vogliamo aggiungere leggi speciali per Roma capitale?
Comunque un plauso va a val d'Aosta e Sicilia. Per una ragione o per l'altra sono riuscite a tenerci fuori dai loro affari interni (non dalle loro beghe con Corte Costituzionale ed altri organismi statali).
Concludendo: viva l'Italia unita, paese sede di privilegi vari.
Questo a prescindere dalle qualità e le doti delle amministrazioni che tali privilegi amministrano.
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