Credo d'averlo già scritto, ma non è male ripeterlo.
Ambasciator non porta péne...ma le ambasciate sì!
L'Europa è composta da 28 stati:
(Germania, Regno Unito, Irlanda, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Spagna, Portogallo, Italia, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia, Grecia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Malta, Cipro, Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia).
Credo che ognuno di questi Stati mantenga un'ambasciata in ciascuno degli altri stati membri dell'Unione Europea.
Il numero delle ambasciate risulta perciò essere: 28 x 27 = 756.
Supponendo che il costo d'esercizio d'ogni ambasciata sia di 10-15 milioni di Euro per anno, qualora chiudessimo le ambasciate interne all'Europa potremmo risparmiare circa 10 miliardi (di Euro, ovviamente) l'anno. E se concentrassimo le ambasciate d'ogni singolo Paese d'Europa verso l'esterno dell'Unione Europea, rendendole Ambasciate dell'EU presso altri stati, il risparmio salirebbe probabilmente a 100 miliardi.
Ce la faremo un giorno? o rischiamo troppa disoccupazione nei vari ministeri degli esteri?
why should I lie?
Thursday, July 02, 2015
Wednesday, July 01, 2015
E' 'na passione cchiù forte'na catena...
da Taranto al gasdotto, a Monfalcone...
Fincantieri, sotto sequestro le aree di Monfalcone
30 giugno 2015
dall'agenzia radiocor
Sequestro preventivo di alcune aree “strategiche” dei cantieri di Monfalcone e Fincantieri sospende l’attività produttiva. Il sequestro è stato condotto dal Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente-Nucleo operativo ecologico di Udine, su mandato del Tribunale penale di Gorizia. Lo comunica la società in una nota specificando che le aree sottoposte al sequestro sono «destinate alla selezione dei residui di lavorazione, strategiche per il regolare svolgimento del ciclo produttivo».
Fincantieri, spiega la nota, «ferma restando l'intenzione di assumere con urgenza tutte le opportune iniziative in sede giudiziaria al fine di ottenere la revoca di detta misura, che considera particolarmente gravosa anche in ragione dei danni che il permanere degli effetti della stessa potrebbe provocare, è costretta, in ottemperanza al predetto provvedimento del Tribunale, a disporre a far data da oggi la sospensione dell'attività lavorativa di tutto il personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere di Monfalcone».
La richiesta di sequestro, spiega la nota, «si inserisce nell'ambito di un'indagine avviata nel maggio del 2013, ed era stata già respinta dal Gip presso il Tribunale di Gorizia, nonché da quest'ultimo Tribunale in sede di appello. A seguito dell'accoglimento del successivo ricorso per Cassazione presentato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, il Tribunale isontino è stato nuovamente investito della questione e questa volta ha disposto la misura cautelare». (di agenzia Radiocor)
Dunque: se uno scandalo legato alla corruzione non è utilizzabile, si passa a un bell'inquinamento ambientale e, se questo ancora non funziona, si può sempre far ricorso a qualche trattato europeo, atlantico o internazionale.
Mi ricorda: "questo matrimonio non s'ha da fare!" di buona memoria. I don Abbondio di turno siamo noi.
Forse l'Italia con la sua produzione d'acciaio aveva pestato i piedi di qualcuno, piedi che in quello specifico momento causavano un'andatura incerta di alcuni colossi dell'acciaio.
Un nuovo gasdotto di qualche migliaio di chilometri? A prescindere dal fatto che questo sarebbe una provocazione politica, ci dovranno dire chi produrrà i tubi per detto gasdotto. Con quale acciaio verranno fabbricati i tubi? Non saranno per caso quegli inquinatori di Taranto tanto invisi ai partner europei che ci inonderanno d'acciaio rimettendo in marcia tutti gli altiforni?
Ma guarda che cosa possono fare questi corruttori ambientali se i tubi non sono più richiesti per il gasdotto! Con le lamiere possono fabbricare una bella nave da crociera!
Dove? In un cantiere superqualificato. Ma l'ambiente? O cavolo! Ancora una volta l'avevamo dimenticato!
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